Riceviamo e pubblichiamo nota del consigliere comunale Mariangela Mastronardi (Manisporche)
Dopo la spiaggia per i disabili, una sorta di arena differenziale a modello delle omonime classi abolite nell’agosto 1977 seguendo i principi della commissione Falcucci, arriva, sempre dall’ assessorato ai Servizi Sociali, l’imposizione del ritiro dei codici per attivare la social card.
Il provvedimento del governo Meloni, che ridimensiona il reddito di cittadinanza e ripristina una tessera acquisti di 382,50 euro per nuclei familiari indigenti, a partire da una composizione di almeno tre persone, discutibile sotto il profilo politico ed etico, a Monopoli subisce un’ulteriore complicazione.
In tutta Italia i beneficiari sono individuati dall’Inps. I Comuni verificano i dati e poi spediscono al domicilio delle famiglie i codici con cui attivare la carta.
I Servizi Sociali di Monopoli modificano la procedura e impongono che i beneficiari ritirino i codici rivolgendosi agli uffici della Polizia Locale da martedì 25 luglio a venerdì 28 luglio dalle 9.00 alle 11.00, per poi recarsi all’Ufficio Postale e ritirare la Carta acquisti.
Le famiglie sono 1555, le ore disponibili per il ritiro sono 16. Una media di 400 persone al giorno, senza un motivo valido e con picchi di caldo straordinari, si è messa in fila in barba a ogni rispetto della privacy e della fatica di raggiungere 2 sedi (quella della Polizia Municipale e dell’ufficio Postale) tanto distanti l’una dall’altra per attivare il contributo.
Che i Servizi Sociali da tempo ci stiano abituando a procedure “speciali” rispetto alle indicazioni nazionali, è cosa risaputa. Dopo l’imposizione della PEC per accedere ai servizi di mensa e trasporto scolastico con costi aggiuntivi per le famiglie (Pec a cui il Comune risponde con semplice mail), ora arriva il ritiro dei codici per la social card mentre su tutto il territorio nazionale avviene con spedizione al domicilio.
Ultimo fiore all’occhiello è la locandina a cura dei Servizi Sociali e del Comando di Polizia Locale per pubblicizzare il Telefono amico territoriale che, a partire dal 24 luglio dalle 8.00 alle 20.00, si propone di prendersi cura di chi “ha caldo”. È vero che i pubblicitari hanno una fantasia sconfinata. Ma perché ridicolizzare un bisogno di accudimento delle persone in situazione di fragilità, siano essi anziani o ammalati? Il messaggio riprodotto riduce un servizio a un banale luogo comune: “Hai caldo?” facendolo apparire una trovata macchiettistica per rincorrere qualche like.
Invitiamo l’assessore L’Abbate, a sorvegliare questo stile di approccio alle problematiche di chi a quell’ufficio non vorrebbe mai rivolgersi ma che vi è costretto dalla propria condizione di bisogno.
Mariangela Mastronardi
Consigliera Comunale – Manisporche